Gaudium magnum: habemus scarpam! E le preghiere della sposa sono esaudite (anche le mie per la verità)
Lo confesso: amo le scarpe e non la considero un’ossessione bensì una passione.
Quando tentano di attribuire l’origine di questo mio amore ad una sorta di contagio legato a “Sex & the City” rispondo che nel 2000 già vantavo 80 calzature al mio attivo, anche se devo riconoscere a Carrie Bradshaw (Sarah Jessica Parker) di aver sdoganato questa debolezza che accomuna molte donne, facendola uscire finalmente allo scoperto in tutta la sua frivolezza. Comunque, ho adorato quella serie TV che definirei un vero compendio di trend e stile, non solo per i momenti iconici in cui le scarpe e la moda in generale diventavano protagoniste, ma anche per il fatto di aver normalizzato in un certo qual modo l’emancipazione sessuale femminile.
A questo punto vorrei aprire una parentesi su un aspetto che mi sta particolarmente a cuore, assumendomi anche la responsabilità di risultare nazionalista.
Sono perfettamente conscia del fatto che marchi come Christian Louboutin, Manolo Blahnik o Jimmy Choo siano particolarmente ambiti al punto da rappresentare un vero e proprio status symbol, ma sono altrettanto convinta che la tradizione calzaturiera italiana abbia molto da insegnare al mondo.
Se pensiamo a Salvatore Ferragamo, Renè Caovilla, Le Silla, Casadei, sono solo alcuni dei numerosi fiori all’occhiello del made in Italy. «Non abbiamo mai smesso di pensare alle nostre calzature come a raffinati oggetti d’arte chiamati scarpe», è una frase di René Caovilla che descrive perfettamente la filosofia aziendale di una delle griffes italiane più lussuose e rappresentative del settore.
Dovremmo imparare a dare più valore alle eccellenze del nostro Paese quando ci accingiamo a fare acquisti di una certa importanza.
Ti è mai capitato di sentirti porre una domanda del tipo “Ma ti servono queste scarpe?”.
A me sì, molto spesso e ti dirò che non mi sono mai scomodata ad articolare una risposta. Se la motivazione che ci spinge all’acquisto fosse la mera necessità, probabilmente non sarei qui a scrivere queste righe.
Non considero le scarpe oggetti di uso comune per coprire o proteggere i piedi ma un emblema, l’intima estensione di chi le indossa, perché possono dire tanto su personalità, senso estetico, grado di femminilità, stato sociale. In esse si rispecchia la nostra interpretazione della realtà, delle nostre scelte individuali, della nostra immagine. Amo osservarle perché diversamente da un capo di abbigliamento, che se non indossato risulta piatto e senza vita, sono scultoree e vivono di vita propria. In più, sanno sempre come rafforzare la nostra autostima adattandosi ai nostri piedi anche se dovessimo ingrassare, ci fanno sentire più attraenti, evocano una sensazione di fiducia in noi stesse e possono cambiarci l’umore in meglio, in particolare quelle con il tacco.
Già, vogliamo parlare del potere dei tacchi e della loro influenza sulla nostra autostima? Quanto ci sentiamo stra-super-mega gocche su un tacco 12, sii sincera!
Ora capirai perfettamente da dove nasce la mia sconfinata abnegazione a seguire le spose che mi onorano di accompagnarle nella ricerca del dettaglio per eccellenza da indossare in occasione del grande giorno. Per quanto possa sembrare semplice in realtà non lo è affatto, ma di certo è una delle esperienze che rafforzano ancor più la sinergia empatica che si viene a creare tra la sposa ed il professionista che la supporterà durante tutto il percorso dei preparativi di nozze. Un vero e proprio viaggio nell’arte artigiana alla scoperta delle sue magnificenze. Ma torniamo al concreto.
I criteri di scelta delle scarpe da sposa devono considerare diversi aspetti: l’abito a cui abbinarle, il gusto di chi le calzerà, la capacità di saper camminare sui tacchi o meno, la location dove avrà luogo l’evento, l’orario prescelto, la preferenza di materiali e non ultima la bellezza in sé, perché sono un’accanita sostenitrice del “riciclo” delle scarpe da sposa, nel senso che ritengo obbligatorio nonché doveroso indossarle di nuovo dopo le nozze.
Anche per questo motivo, sentire l’espressione “tanto non si vedono” è per me inconcepibile oltre che un’assurdità.
Le scarpe si vedono! Si vedono sempre! Anche se indosserai un abito largo che tocca a terra, ci sarà il momento in cui dovrai sollevarlo, fidati, sono importanti quanto il vestito!
Qualche consiglio utile per un acquisto intelligente:
1) Evita di acquistare le scarpe da sposa on line, non è proprio l’occasione giusta per sperperare soldi inutili nel caso in cui calzassero male o il colore non corrispondesse. Se non hai il tempo piuttosto dai un’occhiata ai modelli disponibili nell’atelier in cui sceglierai l’abito.
2) Compra scarpe italiane e non d’importazione, soprattutto se di dubbia provenienza. Il made in Italy è una garanzia di qualità per materiali impiegati, tecniche di realizzazione e stile.
3) I sandali gioiello sono bellissimi ma ci sono modelli dalle fattezze tali da renderli poco pratici per stare tutto il giorno i piedi, quindi è un’opzione da valutare con estrema cautela.
4) Sì a scarpe colorate, non è obbligatorio il bianco o l’avorio, possono tranquillamente seguire il colore legato al tema del matrimonio, riprendere una sfumatura del bouquet o staccare completamente dal contesto (ricordate? Vivono di vita propria).
5) Punta al giusto compromesso tra bellezza e comodità prendendoti tutto il tempo necessario per provarle e camminarci su, ti assicuro che il mal di piedi è un disturbo davvero insopportabile e mostrare smorfie di dolore anziché sorrisi farebbe infuriare fotografo e videomaker.
6) Acquista le scarpe di sera, in particolare se soffri di gonfiore così da non rischiare l’effetto morsa progressiva durante la giornata dei festeggiamenti.
7) Scarpe da ginnastica tipo Converse, zeppe, zatteroni, Uggs, Crocs e similari… preferisco non esprimermi su questi abbinamenti “coraggiosi”, ma vorrei farti notare che mantenere l’equilibrio su un minimo di tacco ti sarà utile per avere una postura ed un portamento più adeguato all’abito che indosserai, oltre a slanciare la figura rendendoti ancora più bella ed elegante. Il cambio scarpe potrai farlo al ricevimento!
Non dico che seguendo queste piccole dritte sarai refrattaria ai colpi di fulmine (impossibile), ma saprai gestirli con obiettività e buon senso al fine di scegliere con metodo le scarpe da sposa più adatte alle tue esigenze.
Questo è il caso in cui anche una cultrice come me ha dovuto razionalizzare l’acquisto facendo tutta una serie di ragionamenti che solitamente non mi passano neanche per l’anticamera del cervello, perché avere una passione significa potersi concedere la libertà di perdersi in qualcosa di bello, senza sé e senza ma.