Le interviste di Rita: oggi parliamo di fotografia con Stefano Faiola
Il fotografo è sicuramente una figura importantissima quando si parla di matrimonio, perché a lui spetta il compito di raccontare con rispetto ed attenzione ciò che gli sposi hanno vissuto nel loro giorno.
L'espressione, il gesto, il dettaglio saranno catturati nei suoi scatti pronti a far rivivere nel tempo le stesse emozioni ogni qualvolta si sfoglieranno le pagine dell'album che li custodirà rendendo il tutto indelebile.
La scelta potrà ricadere sulla fotografia tradizionale, sul reportage o magari su quella artistica, ma quali sono i parametri per scegliere il professionista giusto che faccia davvero al caso degli sposi? Ho il grande piacere di parlarne con Stefano Faiola, che oltre ad essere un amico, è ormai diventato il mio punto di riferimento pronto a darmi tutte le risposte alle curiosità che spesso mi trovo a voler approfondire per svolgere ancor meglio il mio lavoro di wedding planner. Un fotografo senza alcun dubbio talentuoso, appassionato e soprattutto esperto visti i suoi vent'anni di attività seppur giovanissimo, ma in primis una persona adorabile che apprezzo molto per i suoi valori, per il suo modo di essere senza nulla togliere alla sua professionalità indiscussa chiaramente.
R: Ciao Stefano e benvenuto! Inutile dire quanto sia contenta di poterti finalmente intervistare.
S: É un vero piacere Rita.
R: Per iniziare vorrei che mi raccontassi come ti sei avvicinato alla fotografia?
S: Il mio primo approccio al mondo della fotografia è avvenuto all'età di 5 anni, quando andavo nello studio fotografico di mio padre a ritagliare fotografie e a comporre collage, ma il mio primo scatto con una reflex risale ai miei 15 anni, in concomitanza con il primo corso di fotografia frequentato presso il Foto Club di Latina. La mia vera passione in realtà è stata sempre l'arte e quindi non amavo molto la fotografia commerciale (ovvero matrimoniale) perché non ci vedevo nulla di artistico nell'immortalare sempre le stesse situazioni, lo trovavo di una noia mortale. Solo quando ho capito che potevo unire l'arte alla fotografia di matrimonio ho cominciato ad appassionarmi al settore wedding ed era il 2000. Da lì iniziai a seguire sempre più corsi di formazione e specializzazione tenuti da master della fotografia di matrimonio e compresi che il mondo del wedding doveva essere svecchiato e così ho cominciato a fotografare gli sposi dal punto di vista "dell'artista" mescolando un po' tutte le tecniche che avevo imparato creando così un mio stile che ancor oggi cerco di affinare e perfezionare sempre più.
R: Tre aggettivi con i quali descriveresti il tuo stile?
S: Naturale, Emozionante e Spontaneo.
R: Cosa ti piace di più del tuo modo di fotografare e cosa cambieresti?
S: Del mio modo di fotografare mi piace tutto e niente, nel senso che essendo un innovatore e un perfezionista, ogni qualvolta realizzo un servizio sono molto soddisfatto ma con l'approssimarsi del servizio successivo cerco di fare meglio di quello precedente.
R: Come ti rapporti ai clienti e quali sono i tuoi punti di forza?
S: Cerco di entrare nel loro mondo ed accompagnarli nel mio, ascoltandoli a lungo al fine di carpire le loro vere esigenze per guidarli al meglio nella loro scelta. I miei punti di forza sono sicuramente la capacità di ascoltare e l'attitudine ad entrare in empatia in maniera quasi immediata.
R: Posa, reportage o foto creative?
S: Tutte e tre, l'una non esclude le altre.
R: Ritratto a colori o monocromatico?
S: Dipende da cosa mi trasmette il soggetto e da ciò che voglio far passare al mio pubblico.
R: Veniamo alla domanda clou: quali sono gli elementi da considerare nella scelta di un fotografo che sia in grado di prendersi una tale responsabilità?
S: Vorrei iniziare con la prima cosa da non considerare, ovvero " se il fotografo fa' belle foto", piuttosto mi concentrerei sullo stile e sul feeling che si instaura. Al giorno d'oggi si realizzano belle fotografie anche con un semplice smartphone e dunque questo elemento non può di certo rappresentare un criterio di scelta. Credo piuttosto che la prima cosa di cui tener conto sia quella di informarsi su curriculum, esperienza e soprattutto modo di lavorare. Come ben saprai, essendo una wedding planner, saper rispettare tutte le tempistiche del matrimonio è indice di professionalità, serietà e rispetto non solo per gli sposi, ma anche per i fornitori e non ultimi gli invitati. Ultimo aspetto, ma non per importanza è l'emozione che le immagini del racconto di un matrimonio riescono a scaturire. Quando ricevo una coppia di sposi e gli mostro i miei lavori, vedere la lacrima che scende è il riconoscimento più grande che io possa avere.
R: Quali sono le caratteristiche necessarie affinché tu possa considerare un lavoro concluso? (cioè quando capisci che un servizio fotografico di nozze possa ritenersi ultimato perché hai tutti gli scatti?)
S: Di solito un matrimonio si dice concluso al taglio della torta ma in realtà per me è una regola che non vale. Se mi rendo che il mio racconto non è concluso, continuo a scattare per ultimare la storia.
R: Quanti matrimoni ha sulle spalle?
S: Sinceramente non lo so, non li ho mai contati ma sicuramente ne ho ancora tanti da fare.
R: Quanto è importante lo studio e l'aggiornamento continuo nell'ambito della fotografia?
S: È fondamentale sapere come si evolve il mercato sia a livello tecnico che a livello marketing. Questo è il motivo per cui non smetterò mai di essere curioso e formarmi.
R: Il tuo sogno nel cassetto?
S: Sono tanti, ma uno lo ho realizzato lo scorso anno, ed era quello di fare il direttore della fotografia di un film. In futuro però mi piacerebbe tantissimo dirigere un film come regista, mi accontenterei anche di un cortometraggio.
R: Grazie davvero per le tue interessanti ed utili risposte, sono certa che saranno di grande aiuto ai lettori.
Ricordo che lo Studio Fotografico di Stefano Faiola è a Latina in Via Piave n° 2H – tel. 0773 661820
Telefono: 3248657534 - E-mail: stefano.faiola@libero.it - Sito web: stefanofaiola.wix.com/photography - Su Facebook: stefanofaiola.photography